Riflessologia

Valentina Riente

Valorizzati Rigenerandoti

La riflessologia è un sistema che ha un ruolo molto importante nelle pratiche naturopatiche: l’interno si manifesta all’esterno ed all’esterno noi possiamo influenzare l’interno secondo i sistemi riflessologi. Tutto quello che accade nella periferia è strettamente correlato con quello che succede all’interno.

“Scienza antica o scienza del futuro?
forse entrambe le cose in quanto l’armonia cosmica non ha né principio né fine”

Elipio Zamboni

LA RIFLESSOLOGIA AURICOLARE

 

Riconosciuta già nel 1987 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che unì la Scuola Francese e quella Cinese e nel 1991 ne standardizzò le mappe, ulteriormente avvalorata da molte ricerche scientifiche la riflessologia auricolare si basa sulla stimolazione dei punti riflessi presenti a livello dell’orecchio attraverso il massaggio, l’agopuntura e altre tecniche. L’ auricoloterapia è nata in Oriente più di 3000 anni fa ed è giunta fino a noi grazie agli Egizi prima e agli Zingari poi, venendo utilizzata anche senza poterne avere evidenza di validità scientifica. Ciò fino al 1950, l’anno in cui l’auricoloterapia incontrò il medico francese Raphael Nogier che si trovò a trattare pazienti di nazionalità diversa che avevano subito efficaci trattamenti all’orecchio da parte di guaritori locali per la cura della sciatica. Osservando i vari casi, Nogier si accorse che le zone trattate nei vari soggetti erano simili quando i disturbi da curare erano gli stessi e, in particolare, individuò nel profilo del padiglione auricolare la sede più appropriata da stimolare per contrastare il dolore di sciatalgie e nevralgie. Iniziò quindi uno studio sistematico che lo portò a identificare nell’orecchio i punti riflessi di tutti gli organi e le parti del corpo umano, sottolineando la netta somiglianza del padiglione auricolare con un feto rovesciato.

Questa connessione con il feto risulta importante: molti dei problemi e dei caratteri dell’individuo nascono infatti nella vita uterina, in seguito alle emozioni e ai sentimenti che la madre riversa sul suo bimbo; in proposito, la moderna ostetricia suggerisce alle gestanti di ascoltare musiche melodiose, parlare con il nascituro e cercare di mantenere una forte serenità interiore. In effetti, c’è chi sostiene che i ”segni” presenti sulle orecchie si formino nel bambino proprio durante la gravidanza: quelli legati all’emozione si evidenziano sull’orecchio sinistro, quelli legati alle questioni logiche e materiali sul destro. D’altronde, Nogier sosteneva che con questa tecnica si riesca a riportare l’energia dell’individuo alla totalità di quella fetale, ridonando salute e benessere.
Nogier creò la Scuola Francese che a sua volta ne ha generate altre.
La riflessologia auricolare si basa sul fatto che all’orecchio arrivano i riflessi di tutti gli organi e le parti del corpo, esattamente come accade per la pianta dei piedi e i palmi delle mani. I punti riflessi sono punti ricchi in terminazioni nervose e vascolarizzazione che, una volta stimolati con le mani o strumenti appuntiti (non aghi), inviano impulsi al cervello, scatenando specifici fenomeni fisiologici e biochimici, come il rilascio di neuropeptidi, ovvero sostanze che hanno la funzione di far parlare tra loro parti differenti del cervello: sono proprio questi fenomeni che portano a un riequilibrio della parte del corpo corrispondente al punto stimolato. La riflessologia auricolare si basa dunque sulla profonda connessione esistente tra orecchio e sistema nervoso centrale e in ciò si differenzia dall’agopuntura auricolare, che invece si fonda sui principi propri della Medicina Tradizionale Cinese e sulla teoria dei meridiani energetici. La riflessologia auricolare, dunque, così come altre parti dell’auricoloterapia basa il proprio funzionamento sul fatto che l’orecchio è ben innervato: qui arrivano infatti le terminazioni di due importanti nervi cranici, tra cui il vago, e del nervo rachidiano. Allo stesso tempo, le fibre che da qui partono per portare le informazioni al cervello
entrano in contatto con la formazione reticolare del tronco cerebrale, una porzione antica dove è difficile distinguere nuclei specifici di cellule neuronali. Non bisogna dimenticare che il padiglione auricolare è innervato da importanti nervi cranici, tra cui il nervo vago di conseguenza;la stimolazione dei punti, si riflette sui centri nervosi che controllano alcune tra le più importanti funzioni vitali come la respirazione, il senso di fame, il tono dell’umore e anche il ritmo sonno-veglia. Questo contatto favorisce moltissime connessioni delle informazioni in arrivo dall’orecchio con quelle portate dal resto del corpo e al resto del corpo.

 

LA RIFLESSOLOGIA PLANTARE

 

La Riflessologia Plantare è una tecnica di trattamento che si basa sulla stimolazione di punti individuati sul piede, a cui si suppone corrispondano organi e apparati del corpo umano. La riflessologia può essere definita una tecnica, un metodo ma anche un’arte: è una “tecnica” naturale, non invasiva, basata sulla digitopressione, applicata con il tipico movimento “a bruco” del pollice su specifici punti, detti riflessogeni, situati sul piede; si fonda sul presupposto che questi punti, raggruppati in zone, abbiano dirette correlazioni con tutte le parti del corpo; lo stimolo è finalizzato al recupero e al mantenimento dell’equilibrio energetico all’interno dell’organismo;
è un “metodo” che viene appreso nel percorso formativo triennale, sostenuto e supportato da una didattica validata nel corso degli anni, nonché dal confronto con l’esperienza e la pratica quotidiana; tale metodo si differenzia in modo evidente dall’estetica, sia per i contenuti, sia per i diversi ambiti di studio e di applicazione, sia per i differenti obiettivi; è “un’arte” che, oltre alla tecnica e all’esperienza, coinvolge anche la capacità di intuizione e di empatia del singolo operatore, la sua sensibilità nel saper creare la giusta relazione con la persona che riceve il trattamento, il cui fine è il benessere dell’individuo. La Riflessologia porta a conoscere ( o ri-conoscere) il proprio corpo, il proprio potenziale energetico e la capacità dell’organismo di far fronte alle situazioni in cui si crea uno squilibrio. Lo stimolo creato attraverso i riflessi sul piede ha come obiettivo il reclutamento delle risorse energetiche di cui ognuno è dotato. L’azione integrata sul sintomo e sulla causa riesce a produrre risultati di grande interesse su qualunque tipo di disagio, sia esso fisico, psicologico o emozionale, potendo agire sulla intera dimensione somatopsichica dell’individuo in maniera profonda. La Riflessologia è priva di controindicazioni e aiuta la persona sia in senso preventivo sia come sostegno durante altre terapie. E’ molto utile per tutti I problemi derivanti dallo stress, ha un effetto rilassante, favorisce la normalizzazione dei vari sistemi dell’organismo e in generale produce un effetto rigenerante.
Essendo un trattamento puramente manuale necessita di costanza e di tempo per far si che il corpo accolga lo stimolo e lo elabori. In questo processo l’individualità gioca un ruolo importante in quanto ognuno di noi ha una sua propria capacità ricettiva e reattiva che si manifesta durante il percorso.

Riflessologia del piede per l’equilibrio di tutto il corpo

Quando si parla di riflessi, si pensa agli specchi. Il piede è lo specchio del corpo e in esso si trovano i riflessi, intesi come punti riflessi, dei vari organi che ci abitano
Il piede è il microcosmo su cui è proiettato l’intero organismo. Questo vuol dire che, secondo la riflessologia del piede, sulla pianta si possono localizzare gli organi: se unite i vostri due piedi, i due alluci rappresentano la testa e scendendo lungo il piede via via si scende lungo il corpo. Ad esempio, la parte centrale che unisce i due piedi, ossia la parte ossea interna dei piedi rappresenta la nostra spina dorsale e massaggiando un punto in quella zona si massaggia un punto della schiena.

Una seduta di riflessologia del piede

Una seduta di riflessologia del piede dura circa 45 minuti. Nella fase iniziale e finale il riflessologo esegue qualche manovra volta al rilassamento di colui che si appresta a ricevere o ha appena ricevuto il trattamento.
Il paziente può stare seduto su una poltrona o su una sedia reclinabile, in modo che i piedi di trovino più o meno al livello del torace del terapista. Usando dita e pollici, il riflessologo localizza le zone doloranti che rivelano un problema nella parte del corpo associata

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